Spauracchio 5G e soluzioni del problema, inclusa la schermatura elettromagnetica
Pubblicato da ing. Davide Maria Palio in Tecnologia · Domenica 10 Feb 2019 · 8:00
Tags: 5G, soluzioni, schermatura, elettromagnetica
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C'è però anche chi prova a utilizzare il momento favorevole per proporre con più vigore soluzioni, anche nel nostro paese. Tutto questo spesso in un'ottica di marketing ben confezionato e con scarne informazioni concrete a corredo, offerte in un momento di particolare richiesta, originata da chi cerca rapidi e risolutivi rimedi. Negli scorsi mesi ho ricevuto e continuo a ricevere molte domande da parte di persone comuni preoccupate che si interrogano sull'efficacia dei più svariati prodotti venduti come 'soluzioni al problema elettrosmog'. Questo mi ha spinto a scrivere queste poche righe, certamente non esaustive, per dare qualche elemento di orientamento a chi mi chiede. Tra queste 'soluzioni' troviamo sia quelle che sostengono di funzionare in qualche modo non documentato dall'attuale scienza dei libri di testo, sia altre basate su prodotti che hanno proprietà schermanti documentabili secondo la fisica classica. Nel nostro paese in particolare per quanto vedo, questo fenomeno sembra particolarmente accentuato. Perché in particolare nel nostro paese?
In Italia manca, per varie ragioni anche di natura storica, una classe di tecnici competenti, organizzati e riconosciuti pubblicamente come tali, che sappiano dare consulenza qualificata e indipendente (dai gestori, dai venditori di soluzioni di cui si accennava, etc.) a chi la richiede sui tantissimi aspetti precauzionali delle tematiche di inquinamento elettromagnetico, nell'interesse della gente comune. Le strutture pubbliche presenti sul territorio nazionale (le varie Arpa, ISPRA) svolgono funzioni di verifica alla conformità di legge, obiettivo ben diverso da quello di analizzare i vari complessi fenomeni elettromagnetici presenti in un ambiente circoscritto, come può essere un appartamento o una postazione lavorativa, da un punto di vista esclusivamente precauzionale, e saper dare consigli appropriati. I vari funzionari tecnici incorporati in tali strutture e i tecnici liberi professionisti che si occupano di inquinamento elettromagnetico, nella quasi totalità dei casi non hanno nè le competenze nè gli strumenti per saper riconoscere situazioni di anomalia ambientale di natura elettromagnetica e saper fare delle valutazioni oggettive. In particolare, gli strumenti di misura diffusamente adoperati per fare fronte alle richieste verifiche di conformità alla legge sono in generale largamente inadeguati per scopi diversi e non forniscono informazioni utili su eventuali anomalie presenti e sulla loro gravità, né al loro utilizzatore (il tecnico) nè ai destinatari finali.


In altri paesi (non in Italia), si sono da tempo sviluppate competenze di valutazione dell'inquinamento elettromagnetico in scuole che affrontano i temi della Bioarchitettura (baubiologie in tedesco), scuole che pongono l'inquinamento elettromagnetico come fattore primario da tenere in conto nella valutazione di un'abitazione o di un postazione di lavoro, ma anche e soprattutto per le scelte di progetto nelle costruzioni. Lo standard e le linee guida SBM redatte da IBN, che tradussi in italiano diversi anni fa, sono un esempio di sintesi dell'approccio di Bioarchitettura utilizzato da tecnici competenti e formati con approccio multidisciplinare all'estero.
Venendo alle soluzioni offerte dai nostri cari venditori in Italia, quello che consiglio in generale è di usare una sana e robusta diffidenza, specialmente nella generale scarsità di persone credibili a cui affidarsi, e di provare a studiare, per quanto è possibile autonomamente l'argomento, prima di fare qualunque scelta.

Riguardo alle 'soluzioni' con principi di funzionamento non sufficientemente chiariti da chi li offre, consiglierei particolare prudenza, a meno che non ci si accontenti di un effetto placebo o che si sia disposti a sperimentare sulla propria pelle, nel bene e nel male. Per quanto riguarda questa classe di dispositivi, condivido la posizione di IBE (International Institute for Building-Biology & Ecology) disponibile a questo link (chiunque non riesca a comprendere l'inglese mi può contattare per ricevere gratuitamente una mia traduzione), di assoluta prudenza e di evitamento del senso di falsa sicurezza che l'uso di questi dispositivi può implicare.
Riguardo alle 'soluzioni' riguardanti la schermatura elettromagnetica, vorrei fare osservare che all'estero dai Building Biologists di cui si diceva prima, esse non vengono chiamate soluzioni, bensì al più 'interventi' o 'mitigazioni' e a tale terminologia io stesso mi sono adeguato. L'uso appropriato dei termini è già di per sè molto importante, per non fuorviare la gente comune. Benché possano servire, in determinati contesti a ridurre l'esposizione a determinati campi elettromagnetici, anche nettamente a seconda di come sono realizzate, la valutazione sullo stato espositivo d'origine e sull'opportunità di utilizzo e su come progettare e mettere in opera un intervento è una operazione per nulla banale che richiede necessariamente il coinvolgimento di un tecnico opportunamente formato. Questo consulente deve sapere prima di tutto identificare e valutare le sorgenti di campo elettromagnetico (altra operazione per nulla banale) e avere le competenze teoriche e pratiche per suggerire un piano di mitigazione. Si badi bene che l'intervento suggerito dopo un'accurata analisi, spesso e volentieri, non consiste nell'apposizione di materiali schermanti, e questa figura professionale neutra, se non ha accordi promozionali più o meno manifesti con venditori, lo segnalerà! In pratica, l'uso di materiali schermanti (di cui esiste un'ampia dispersione di prestazioni e di applicazioni) senza una adeguata conoscenza delle sorgenti da cui ci si vorrebbe proteggere e senza una verifica dello stato espositivo sia prima sia dopo la messa in opera può perfino peggiorare la propria esposizione e più comunemente condurre a risultati di mitigazione nulli o del tutto insignificanti, che sarebbero stati sicuramente non accettati dal fruitore, se fosse stata ben compresa la faccenda.
Per ultimo, vorrei invitare i tecnici che mi leggono che siano interessati in buona fede ad approfondire, a manifestarmi il loro interesse verso metodi e tecniche di misure secondo Building Biology. Pur con l'attuale ritardo nella formazione che affligge il nostro paese, non è detto che la situazione non potrà essere migliorata nel prossimo futuro, anche a beneficio della gente comune.
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