Smartphone e cittadinanza digitale
Pubblicato da ing. Davide Maria Palio in Tecnologia · Domenica 24 Mar 2019 · 2:30
Tags: smartphone, spid, irradiazione
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Il nuovo sistema pubblico di identità digitale (SPID) prevede tre livelli di autenticazione, per accedere a servizi pubblici online da parte di ogni cittadino.
Il primo livello di autenticazione, quello di base, prevede l'utilizzo di uno username e una password. Il secondo livello di autenticazione, quello utilizzato in buona parte dei servizi offerti al pubblico con funzioni più avanzate, richiede anche la generazione di una password temporanea di accesso (OTP - One Time Password), da parte dell'utente del servizio.
Per avere la possibilità di generare la OTP, lo stato richiede al cittadino che si registri presso uno dei sette gestori privati attualmente esistenti e che ottenga delle "credenziali di livello 2". La gestione di tali credenziali di livello 2 implica l'uso di una "app" da far funzionare necessariamente su un dispositivo mobile, lasciando però all'utente la scelta se farsi irradiare da un dispositivo Android, iOS, Windows, Blackberry. Non è prevista alcuna opzione di utilizzo del programma di generazione OTP su un personal computer cablato non wireless.
Il servizio di autenticazione fornito dai provider privati è gratuito, per ora. Alcuni provider offrono (a pagamento) il servizio di autenticazione di livello 2 su un 'token' con proprio display. Questa opzione a pagamento potrebbe essere usata per evitare l'uso dell'app su smartphone, a un costo.
Mentre una recente sentenza del TAR impone a tre Ministeri (Ambiente, Salute, Istruzione) di avviare campagne informative sui rischi dell'uso di terminali wireless, lo stato impone di fatto l'utilizzo degli smartphone per le procedure di autenticazione per l'accesso ai servizi pubblici in rete, a meno di non ricercare di propria iniziativa, in modalità decisamente controcorrente, su base personale e volontaria delle scappatoie, in certi casi a un costo.
Lo smartphone è di gran lunga la sorgente di campo elettromagnetico più potente a cui l'italiano medio viene esposto nella sua vita quotidiana. Uno stato liberale dovrebbe lasciare la possibilità al cittadino, tra le varie opzioni gratuite a disposizione, il non utilizzo di uno smartphone per l'accesso di livello 2 al sistema pubblico di identità digitale. Il "diritto di scelta di non utilizzo senza gravami economici" dovrebbe, a rigor di logica, essere non meno importante della mancante "informazione sui rischi da irradiazione di campi elettromagnetici dell'uso di smartphone".
Lo smartphone è anche uno strumento che induce alta dipendenza psicologica, a tutte le età, con molte implicazioni anche deleterie su cui non ci soffermiamo qui. Uno stato liberale non dovrebbe incoraggiare i propri cittadini ad acquistare e utilizzare un simile dispositivo, non fornendo peraltro chiare informazioni su strumenti alternativi alle app su smartphone, per l'accesso ai nuovi servizi pubblici online.
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